Pare

Pare mezzanotte
fluttuare
via,
dal mio corpo
affresco sintetico
di questi giorni.
Se tutto questo mare
fosse dentro un bacino
poi il cuore lo smuovesse
dal dentro
con forza,
creando in me
necessità di star
sotto.
Come divido maledettamente
bene il tempo
fra vivere ed esistere
nell’equilibrio di
questa solitudine.
Da farmi bello
nella pienezza
di questo vuoto.

Settembre Song

Piange il giorno,
così come
si spoglia
questa nota, al piano,
l'accordo vibra,
aggrappato quasi,
al rumore di passi
là fuori.

Cosa diviene nel mio cercare
diapositive fra queste pagine?
Parti di me, risuonano
ora d'altri passi.
- non miei -

Divento vagabondo
sullo scordare,
- alle stagioni -

I tramonti alberati,
i viali, luci soffuse,
cucine incendiarie, e là,
là nel bel mezzo
del mare.
Un cosmo, adagiato
sul fondo
spalanca di stelle
i nostri baci; inusuali.

Puttane

Noi dai gigli 
soffiamo via
i petali.
Ci fissiamo
con le radici,
ah, queste nostre sicurezze,
non sono altro che notti
fatte di ansie e solitudini.
Noi dagli amori
togliamo tutto
per renderci piatti,
disponibili, plastiche da consumo.
Noi poeti
scriviamo sabbia
nelle clessidre
levando via tempo,
granello dopo granello.
Noi poeti.
Sappiamo scrivere in versi
vino rosso, caldo,
da bestemmiare
talmente ubriaca.
Noi, soli, siamo ragazzi
che camminano di fretta
sulle strade
andando a battere per marciapiedi
petali di gigli,
trovando qualche triste puttana
sul finire del giorno; noi.

Innamorarsi

Di pioggie 
nella foschia,
dalle nebbie
di quei tavolini
a fatica trovarsi
dopo i bicchieri.
Le prime cotte
sanno di aperitivo,
bevi tu, bevo io.
Colpi di foglie
pulviscolo di emozioni
mi impollinano
i tuoi occhi,
sono dalle labbra
armoniose alla luce
i baci,
lì fra i lampioni
e l'arco della pace,
è dura innamorarsi
in questa Milano.
Come i tram
e le stazioni della metro,
come luccicano
i tuoi sbatti
nei miei pozzanghere
con cui bagnarsi
le labbra spoglie di versi.
Si, ma di te mi sono perso.
Come ci si ritrova
in questa Milano?
Lì teneri a baciarsi
sulle note di una regia
d'altri tempi.
Memori forse
che ad esser eterni
ci si ritrova
nell'essere dagli
altri irraggiungibili.